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Titolo: La Favola di Steven Bradbury Gio Gen 03 2008, 22:17
Chi si ricorda del leggendario Bradbury?...ahahah Clamorosa vittoria dell'oro a salt lake city 2002.
Tratto da Wikipedia :
l'audace Bradbury decide di di coronare la propria carriera con la partecipazione alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City 2002, prendendo parte ai 1500 m (dove esce al secondo turno) e ai 1000 m short track. Qui l'australiano viene già dato per spacciato ai quarti di finale, dove i due posti per la qualificazione alle semifinali sembrano "prenotati" dallo statunitense Apolo Ohno e dal canadese Marc Gagnon, candidati all'oro. Dopo un avvio disastroso Bradbury guadagna terreno, riesce a superare il giapponese Naoya Tamura che nel frattempo era scivolato a terra, e strappa il terzo posto, che però non basta per qualificarsi. Sennonché Marc Gagnon, giunto primo con il tempo di 1'28"66, viene squalificato, rimettendo dunque Bradbury in corsa. In semifinale per l'australiano ci sono il cinese Li Jiajun, il canadese Mathieu Turcotte, il sudcoreano Kim Dong-Sung e il giapponese Satoru Terao. Bradbury come al solito parte male dalla corda, restando nelle retrovie per quasi tutta la gara. All'inizio dell'ultimo giro cade Terao, ma per Bradbury pare finito tutto, finché Turcotte e Kim si ostacolano a vicenda, cadendo ad un passo dalla fine e lasciando strada sgombra a Bradbury, che giunge secondo dietro Li Jiajun (primo col tempo di 1'29"10).
In finale l'australiano ritrova Jiajun e Turcotte e l'idolo di casa e favoritissimo Apolo Ohno (che aveva eliminato con una spallata l'italiano Fabio Carta in semifinale), oltre al sudcoreano Ahn Hyun-Soo. Per Bradbury, che parte dall'esterno, stavolta il miracolo pare non ripetersi: gli avversari, troppo più forti, si staccano subito, lasciando Bradbury con diversi metri di svantaggio già alla fine del primo giro. Ma all'ultimo passaggio il colpo di scena: dopo un capitombolo di Jiajun, restano a contendersi l'oro Ohno, Turcotte e Ahn, con Bradbury lontanissimo. Lo statunitense commette una scorrettezza, sferrando una gomitata ad Ahn che allarga, investendo Turcotte e coinvolgendo nell'impatto lo stesso Ohno. Avviene così una incredibile caduta di gruppo. Ohno tenta disperatamente di rialzarsi, ma in quell'istante sopraggiunge in tutta tranquillità Bradbury che coglie l'oro con il tempo di 1'29"109, il primo titolo olimpico invernale per un atleta dell'emisfero australe. La gioia dell'australiano viene purtroppo accompagnata dal comportamento poco sportivo del pubblico statunitense che, piccato per la sconfitta di Ohno, fischia il neocampione olimpico. Dirà Bradbury: «Non ero certamente il più veloce, ma non penso di aver vinto la medaglia col minuto e mezzo della gara. L'ho vinta dopo un decennio di calvario». Molti hanno riso sul modo in cui è arrivata quella vittoria, ritenuta la più fortunata di sempre; ma occorrerebbe anche riflettere sulle sfortune agonistiche che ha avuto questo atleta e per quale motivo era giunto a Salt Lake City sfavorito. Immediatamente Bradbury conquista la simpatia di centinaia di tifosi e di tanti atleti che gareggiano alle Olimpiadi. Dopo la vittoria Bradbury non tornerà indietro sulla sua decisione di ritirarsi dopo i giochi di Salt Lake City. L'australiano decide con grande coerenza di non trascinare la sua carriera in una difesa del titolo che sarebbe stata un certo "bagno di sangue". eccolo qua :...che faccia da idolo!!
ed ecco il mitico video della gialappa's in mai dire gol...troppo divetente..e che razza di culo questo Bradbury!! :
La Favola di Steven Bradbury
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